Mini campo di Sedriano - Sedriano(MI) - 25/26 Luglio 2017
SABATO 25 FEBBRAIO 2017
Dopo una mattinata di scuola e un buon pranzo, io, Alessia B., Edith, Daniele e Alessia C. siamo partiti dall'istituto Parini verso le ore quattordici, accompagnati dalla nostra insegnante, prof.ssa Greco, e da due genitori; siamo in breve arrivati all'oratorio di Sedriano, una piccola città vicino a Milano, luogo dove si sarebbe svolto il mini campo promosso dall'associazione Libera.
Appena posati i nostri bagagli nelle camere, i responsabili si sono presentati e abbiamo iniziato a chiacchierare con loro mentre attaccavamo al muro le bandiere di Libera.
Quando tutti i partecipanti erano ormai arrivati, abbiamo iniziato le attività con alcuni giochi conoscenza; il primo consisteva nel mettersi in coppia con uno sconosciuto per attribuirgli delle caratteristiche e descriverlo semplicemente guardandolo negli occhi. Io ero abbinata ad un mio coetaneo di Milano che, con il semplice sguardo, ha indovinato un bel po’ del mio carattere e di ciò che amo fare. Il secondo gioco, sempre abbinati allo stesso compagno, consisteva nel dire ciò che l'altro non era; ancora una volta bisognava unicamente basarsi sull’osservazione. Anche questo secondo gioco mi ha sorpreso positivamente perché ho imparato ancora di più a guardare con i miei occhi una persona senza basarmi su pregiudizi o sul “passa parola”.
Dopo il momento conoscenza e una buona merenda con le torte e i biscotti che ognuno di noi aveva portato da casa, è iniziato l’intervento di Ester Castano, una giovane giornalista che ha scritto numerosi articoli sullo scioglimento del comune di Sedriano per mafia. Assieme a Giulia, una sua collega, nel 2013 ha iniziato a scrivere su Stampo antimafioso numerosi testi riguardanti la presenza della mafia al nord, fra cui quello relativo all’ arresto del primo cittadino sedrianese Alfredo Celeste, accusato di corruzione aggravata, voto di scambio e legami con presunti 'ndranghetisti. A seguito di queste indagini, il Consiglio comunale è stato sciolto per infiltrazione mafiosa.
Oggi Sedriano ha nuova giunta comunale e un nuovo sindaco, Angelo Cipriani. A fine incontro, quest’ultimo ha voluto ringraziarci per la nostra presenza e invitarci al campo estivo che si terrà nella sua città.
A cena abbiamo mangiato pasta proveniente dai campi sequestrati alla ‘Ndrangheta in Calabria e mozzarelle realizzate nel caseificio “Le terre di don Beppe Diana”.
La giornata si è conclusa con un gioco a gruppi in cui, attraverso delle scenette, dei cartelloni o altro ancora, ogni squadra doveva insegnare agli altri qualcosa su alcune vittime di mafia; quella sera abbiamo lavorato su Giancarlo Siani, Domenico Gabriele detto Dodò, Rita Atria e Rocco Chinnici.
Giancarlo Siani era un giornalista e fu ucciso dalla Camorra a Napoli il 23 settembre 1985 per le sue inchieste sui rapporti fra criminalità organizzata e politica locale, ma soprattutto per i suoi articoli sugli appalti per la ricostruzione dopo il terremoto in Irpinia.
Domenico Gabriele era un bambino di 11 anni colpito da un killer mentre stava giocando a calcio a Crotone. Dodò è morto il 20 settembre 2009, dopo tre estenuanti mesi di coma.
La terza vittima, Rita Atria, è stata una testimone di giustizia italiana che ha collaborato con Paolo Borsellino; si è tolta la vita a soli 17 anni, una settimana dopo la strage di via D’Amelio, dopo aver perso l’unica persona di cui si fidava e che aveva raccolto le sue confidenze.
L’ultima vittima da approfondire era Rocco Chinnici, un magistrato italiano vittima di Cosa Nostra ; egli è divenuto famoso perché ebbe l'idea di istituire il "pool antimafia", che diede una svolta decisiva nella lotta alla mafia.
Al mio gruppo è stato assegnato un lavoro di approfondimento e presentazione di Giancarlo Siani. Per raccontare la sua storia, abbiamo preparato un cartellone e distribuito dei post-it in ognuno dei quali era riportata una parola chiave. Gli altri partecipanti al minicampo, durante la nostra spiegazione, dovevano alzarsi e attaccare su un cartellone la parola che riassumeva ciò che stavamo esponendo. La serata è stata molto interessante perché mi ha permesso di conoscere persone che si sono schierate contro la mafia con una modalità dinamica e interattiva.
DOMENICA 26 FEBBRAIO 2017
La giornata è iniziata alle ore otto con un’ abbondante colazione e la preparazione dei bagagli. Successivamente ci siamo divisi in due gruppi, il primo è andato alla casa di via Fiume, un bene confiscato, per pulire e sistemare , mentre l’altro è rimasto in oratorio per pulire; dopo un’ora i due gruppi si sono scambiati i compiti. Io ero inserita nel secondo team, quindi nella prima parte della mattinata ho pulito la cucina e le camere, mentre nella seconda ho riordinato il garage della casa sequestrata a Paolo Leone, un sedrianese arrestato per traffico di droga, attività che procura ingenti guadagni alla ‘ndrangheta lombarda. La villetta sequestrata, appena pronta, diventerà un centro di accoglienza per donne vittime di violenza.
Successivamente abbiamo assistito alla lezione di un responsabile di Libera che ci ha informati su case, ville, box e negozi sequestrati alla mafia in Lombardia e su come siano stati riutilizzati e restituiti alla cittadinanza . Io sono rimasta impressionata dal numero di edifici un tempo di proprietà della ‘ndrangheta: non pensavo che così vicino a me ci fosse tanta criminalità …
Il relatore ha anche illustrato l’impegno di Libera per promuovere la legge n. 109/96 sul riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie, che prevede l'assegnazione dei patrimoni e delle ricchezze di provenienza illecita ad associazioni, cooperative, comuni, province e regioni in modo da restituirli alla cittadinanza tramite servizi e attività di promozione sociale. Libera non gestisce direttamente i beni confiscati ma cerca di affidarli a cooperative o associazioni che diano lavoro ai cittadini oppure offrano servizi per la popolazione.
Dopo mangiato ci siamo salutati. Io, Alessia B., Edith, Alessia C. e Daniele siamo stati accompagnati alla stazione di Sedriano e lì abbiamo preso un treno per Milano Garibaldi e poi per Lecco.
Questo mini campo mi ha arricchito molto: ho potuto apprendere che anche in Lombardia c’è la mafia, ma anche che esistono tante persone che la vogliono combattere. Un altro aspetto positivo di queste esperienze è che, grazie a noi ragazzi che partecipiamo ai campi di E!State Liberi” , Libera sta ristrutturando e riattivando molte case e box in Lombardia che, un giorno, saranno centri di accoglienza per ragazze madri o per persone senza fissa dimora o altro ancora. Queste due giornate sono state inoltre occasione di incontro con ragazzi molto disponibili che hanno già partecipato a parecchie settimane di lavoro in varie regioni di Italia; mi hanno raccontato le loro esperienze e hanno accresciuto in me il desiderio di partire per il campo estivo di Isola Capo Rizzuto!
Alla prossima!
C. S., Giuseppe Parini, Lecco
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La villetta sequestrata a Paolo Leone a Sedriano |